Ora lo vediamo! – Appunti su dashboard e dintorni (seconda parte)

La puntata precedente…

Nel post precedente abbiamo visto come un dashboard sia un supporto, un documento cartaceo, la schermata di un PC, il display di un tablet o di uno smartphone, che ci propone dati in forma “visiva” per facilitare le nostre analisi quantitative. I dati saranno rappresentati utilizzando i grafici, perché in questo modo attiveremo le funzioni visive del nostro cervello e saremo in grado di gestire più dati e stabilire più connessioni. In un dashboard deve esserci spazio anche per il testo per documentare le nostre analisi.

In questo post vedremo invece le virtù che un buon dashboard dovrebbe avere, cerchiamo di rispettarle e sarà davvero difficile fare un brutto lavoro!

Le cinque virtù di un buon dashboard

Anche se la tecnologia oggi ci permette di realizzare praticamente qualsiasi cosa in questo campo esistono dei requisiti, direi proprio delle virtù, che dobbiamo tenere presente se vogliamo realizzare un dashboard efficace ed efficiente.

Prima virtù: un buon dashboard deve essere ricco. Deve cioè offrire all’utente tutta la ricchezza di elementi e dati di cui ha bisogno. Cercando di rispettare il vincolo di far stare tutto nel campo visivo del destinatario, un buon dashboard dovrà cercare di soddisfare tutti i suoi desideri ed andare se possibile anche un po’ oltre. Per far questo lo costruiremo come un abito su misura, chiedendo direttamente agli utenti stessi di quali informazioni hanno bisogno. Non partiremo “dalla struttura dei dati”, ma dalle domande gestionali cui dovranno rispondere. Non dovrà essere ridondante però, perché lo spazio a disposizione sarà sempre la risorsa più scarsa.

Immagine post blog Moretti

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Ora lo vediamo! Appunti su dashboard e dintorni. (prima parte)

Cos’è un dashboard?

20 gennaio 1981 Ronald Reagan si insedia alla Casa Bianca. Dopo 15 minuti di visita guidata chiede: “Portatemi nella stanza della guerra”. I funzionari dello staff presidenziale, imbarazzatissimi, sono costretti a rispondere: “Ma signor presidente… Qui non abbiamo nessuna

Post blog_1

stanza della guerra”. L’uomo più potente della Terra qualche anno prima aveva visto un film…

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Presentare per cambiare

10+1 consigli per preparare presentazioni efficaci

escher_sky_waterNon credo di essere vecchio (quasi 48!) ma quando ho iniziato a lavorare in Italia era appena arrivato in ambito professionale il concetto di presentazione. Power Point era alla versione 2.0 ed era affiancato da diversi concorrenti, alcuni forse persino migliori. I videoproiettori costavano come un’auto di media cilindrata, per questo gli strumenti più probabili erano fogli di carta lucida in bianco e nero e la molto più abbordabile lavagna luminosa. Sì sembra passata un’era geologica, quasi tutto è cambiato, ma ciò che più conta è che la prassi della presentazione oggi è uno standard planetario, dagli executive della City ai comandanti di Al Quaeda…
Power Point di Microsoft, Keynote di Apple e l’emergente Prezi, sono ormai strumenti molto affinati e diffusi, in alcuni paesi persino insegnati nella scuola dell’obbligo. I canali si sono moltiplicati a dismisura, il web ci consente ormai da anni di condividere le presentazioni nei blog, trasformarle in piccoli video da pubblicare su Youtube o Vimeo, accedere a siti espressamente dedicati alla condivisione delle presentazioni come Slideshare.

Nonostante tutto ciò, o forse anche proprio per questo, le presentazioni inefficacie a volte orribili sono più abbondanti dell’aria che respiriamo.

Ecco i miei 10 + 1 consigli per fare un salto di qualità nelle vostre presentazioni:

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Siamo tutti “animali visivi”

Mettete indietro l’orologio di 100.000 anni minuto più minuto meno, siete in una brughiera dell’Europa centrale e state andando in cerca di cibo, non lontano da voi c’è  un vostro competitor proveniente da una tribù vicina. Improvvisamente dal grigio della nebbia emerge una massa più scura. Voi la vedete e siete in grado di percepire che si trova ad un centinaio di passi, il vostro antagonista no. Che si tratti di un branco di predatori o della vostra cena, voi avrete molte più probabilità di trasformare quella percezione in un’occasione di sopravvi01_venza rispetto al vostro simile, meno dotato dal punto di vista visivo. Dato poi che nella brughiera la sera non c’è gran che da fare… Trasmetterete quella caratteristica alla vostra progenie, cioè noi. Continue reading

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