Viviamo in un contesto di alto turnover aziendale, con una tendenza che è in crescita e non sembra rallentare.



Viviamo in un contesto di alto turnover aziendale, con una tendenza che è in crescita e non sembra rallentare.
Quante volte nella vostra organizzazione si è verificata una deviazione causata da un errore umano e, appurato che l’attività in questione fosse normata da uno standard, avete deciso di formare nuovamente chi ha commesso l’errore?
E’ curioso osservare come un numero considerevole di aziende che decidono di abbracciare il TPM, interrompano il percorso “educativo” della Produzione usualmente dopo il completamento del terzo step della Manutenzione Autonoma.
La stesura e l’applicazione degli Standard Provvisori di pulizia, ispezione, lubrificazione e serraggio non è un punto di arrivo bensì un punto di partenza (da cui l’aggettivo “provvisori”).
Il Natale è passato, e un Nuovo Anno è iniziato. A dicembre le persone erano indaffarate con gli acquisti natalizi, e ad oggi stanno ancora cercando occasioni per lo shopping.
Alle persone piace fare compere, anche quando stanno lavorando nelle proprie aziende: Kanban, Andon, Pokayoke, etc. sono alcuni esempi di articoli in vendita per quello che potremmo chiamare il “LEAN shopping”.
Come realizzare veramente una Lean Transformation? Come renderla sostenibile nel tempo, ovvero come evitare che i primi entusiasmanti successi si trasformino nel medio termine in casi isolati travolti dal ritorno al vecchio modo di lavorare?
Mensilmente i media puntano l’attenzione su un importante parametro della nostra economia: il livello di occupazione. Questo nell’ultimo anno, grazie anche ad alcune azioni sul mercato del lavoro, mostra un andamento sostanzialmente positivo.
Purtroppo un altro indicatore importante mostra una crescita inferiore: il PIL sta crescendo meno dell’occupazione. Ciò comporta che la produttività del sistema produttivo italiano, già praticamente stagnante negli ultimi 15 anni, sta diminuendo.
Un paio di settimane fa ero da un cliente del nord Europa, l’attività era il bilanciamento di una linea di assemblaggio piuttosto complessa.
Durante una riunione mi sono trovato a valutare, un po’ “da fuori”, come era composto il team di lavoro e quale fosse lo “span of control” dei partecipanti. A parte me, consulente, c’erano altre quattro persone dell’azienda cliente: due sotto i venticinque anni, uno tra i venticinque e i trenta e il più senior tra i trentacinque e i quaranta.
A parte l’ultimo, rappresentante dell’assemblaggio, cresciuto dalla linea, gli altri tre (logistica, ingegneria di produzione e acquisti) hanno una laurea alle spalle e pochi anni di esperienza lavorativa. L’incontro è proceduto sul velluto, sono state valutate le alternative e il gruppo si è fatto guidare senza preconcetti e ha definito un piano di azioni e delle date di scadenza; nulla di strano, in effetti, ma qualche cosa mi ha colpito e ho cercato di analizzare cosa… Continue reading
Vi siete mai trovati in auto bloccati da un gregge che occupa la strada, intenti nello sforzo inutile di farlo spostare dalla sua posizione in tutti i modi possibili? É la stessa sensazione che spesso si trova ad affrontare chi per la prima volta intraprende un percorso di implementazione della Lean Manufacturing, e che per sogni di gloria di breve termine, pressioni dai vertici aziendali o semplice inesperienza prova a spingere con fatica le persone verso il mondo “snello”.
Con questo post non voglio aggiungere nulla ad altri articoli o discussioni, facilmente rintracciabili, che illustrano come la Lean Production sia applicabile anche alle piccole aziende e come queste possano ottenerne grandi benefici.
Vorrei invece focalizzare la vostra attenzione sugli aspetti che, a mio parere, ostacolano una più larga e profonda diffusione della Lean Production nel panorama industriale italiano ed in particolare nelle PMI. Continue reading
Alcuni pensano che le 5S negli uffici riguardino semplicemente la pulizia, o il buttar via ciò che non serve e mettere in ordine quello che rimane. Per altri le 5S vogliono dire segnare con il nastro adesivo il posto del telefono, togliere le foto dei familiari dai tavoli, e pulire il monitor tutti i giorni. Molti ritengono che queste cose possano essere utili in fabbrica, ma non negli uffici, dove le persone sono organizzate e “creative”.