Una celebre citazione attribuita a George Orwell recita: “Dire la verità è un atto rivoluzionario“.
Questo aforisma, applicato ai principi della produzione snella, assume un significato profondo.



Una celebre citazione attribuita a George Orwell recita: “Dire la verità è un atto rivoluzionario“.
Questo aforisma, applicato ai principi della produzione snella, assume un significato profondo.
Lo scenario macroeconomico è pieno di luci ed ombre ed i numerosi segnali poco incoraggianti di qualche mese fa, più che bussare alle porte, hanno già messo almeno un piede nelle nostre Aziende.
Aumento diffuso ed indiscriminato di molte voci di costo, economiche e finanziarie, con la domanda che, almeno per ora, non flette in maniera significativa. Una prospettiva preoccupante.
Il momento storico in cui stiamo vivendo, sta presentando alle aziende sfide complesse e soprattutto, per la generazione di Manager che oggi guida le imprese, in larga misura inedite.
L’incremento di prezzi, avviato da alcuni fenomeni puntuali (scarsità di componenti elettronici, crisi del gas connessa con l’invasione dell’Ucraina, problemi nei trasporti intercontinentali) si sta estendendo in modo trasversale determinando livelli di inflazione che non si riscontravano dagli anni ’80.
Stiamo attraversando un periodo che metterà alla prova la nostra capacità di avere una visione d’insieme. I vari Stati sono lanciati al riarmo individuale con il rinato trionfo dei nazionalismi. È possibile abbattere i muri che ci dividono. Lo abbiamo fatto in passato e siamo chiamati a farlo ciclicamente.
L’introduzione del concetto di standard, soprattutto nel contesto dei processi transazionali, genera sempre scetticismo e resistenza. Un po’ perché spesso c’è un applicativo, una “norma” o procedura che si ritiene siano già uno standard. Un po’ perché buona parte del contenuto di valore degli operatori di un processo transazionale si pensa sia proprio nella gestione dell’eccezione.
Spesso le aziende industriali ricorrono a tecnologie moderne per affrontare problemi produttivi o semplicemente perché aziende concorrenti impiegano innovazioni tecnologiche nei loro processi. L’approccio frenetico nell’adozione dell’Industria 4.0 spesso risulta fallimentare, in quanto vengono a mancare una serie di interventi strutturali dettati dal Lean.
Quando pensiamo agli strumenti utilizzati nelle varie professioni ci vengono probabilmente in mente degli attrezzi tangibili: il pompiere usa l’estintore, il dentista il trapano, il medico lo stetoscopio e via dicendo.
Se questi sono strumenti fisici che possiamo facilmente visualizzare, non è altrettanto facile avere una chiara immagine di quali siano gli strumenti del Leader.
Se la tua azienda crede e persegue i concetti di centralità del cliente, probabilmente hai avuto modo di documentarti sull’importanza di dotarsi di strategie e tattiche basate su una profonda conoscenza e comprensione del cliente.
Veniamo da un periodo di “euforia tecnologica” in cui sembrava che l’innovazione digitale potesse rappresentare la panacea di tutti i mali.
In questi giorni di pandemia e telelavoro ci siamo resi conto che ci sono ancora tante cose da migliorare (es. banda larga) e tante opportunità da cogliere (es. le app per il monitoraggio dei contagi).
Però le molte esperienze di questi giorni hanno reso drammaticamente evidente l’importanza dei processi.
Ormai è noto a tanti: uno dei principi cardine del Lean è l’eliminazione degli Sprechi, che come sappiamo sono 7: trasporti, movimenti, sovrapproduzione, scorte, difetti, attese e sovraprocessi.
Uno dei principali compiti di Leadership è quello di recarsi nel Gemba per riconoscere questi sprechi. Un grafico a torta in cui mettere le Attività a Valore Aggiunto (quelle che il Cliente è disposto a pagare), le Attività a Valore Aziendale (non a Valore Aggiunto ma necessarie) e le Attività a Non Valore Aggiunto (Attività eliminabili: Sprechi) ci aiuterà a capire quanta parte del Processo è fatta di Attività che il Cliente è disposto a pagare, e quant’è la quota del Processo che rappresenta uno spreco.
Se è ormai ben noto come fare questo esercizio nei Processi, non lo è altrettanto su come farlo nell’ambito della Leadership, e nello specifico di questo articolo, nella comunicazione.