Da qualche settimana sentiamo parlare molto di Intelligenza Artificiale generativa, con un acceso dibattito sviluppato sul suo significato e le sue implicazioni. Bastano pochi minuti con una delle applicazioni disponibili per constatare risultati davvero sorprendenti. Almeno a prima vista.
Scorte zero è da sempre uno degli elementi caratterizzanti del pensiero snello. Questo approccio consente di migliorare il flusso di cassa, nonché di semplificare e rendere più efficiente la gestione logistica nella misura in cui il flusso è tirato.
Qualcuno l’ha sempre pensata in modo diverso, e le mancanze di componenti generate dalla pandemia hanno dato fiato all’approccio opposto: meglio avere materiale in casa per non ritrovarsi impossibilitati a servire il cliente. L’obiettivo scorte zero diventerebbe quindi un concetto obsoleto: bisogna proteggere la disponibilità dei materiali necessari a produrre e vendere
Siete un’azienda che sta affrontando un periodo di forte crescita ma le performance aziendali non vi soddisfano e sentite il bisogno di cambiare qualcosa.
Il percorso di Lean Tranformation vi interessa e decidete di provare ad utilizzare qualche strumento di miglioramento lean in maniera localizzata per valutarne i benefici.
Come portare all’interno delle imprese la cultura Lean con la sua potenzialità di miglioramento?
Il primo passo è conoscere i principi alla base di questo approccio metodologico e gli atti pratici necessari per renderlo concreto nell’attività quotidiana. Purtroppo però, non esistono testi che illustrino nel dettaglio quali tipi di spreco questi “strumenti lean” possano eliminare, o di quanto aiutino ad incrementare il risultato d’esercizio.
Spesso le aziende industriali ricorrono a tecnologie moderne per affrontare problemi produttivi o semplicemente perché aziende concorrenti impiegano innovazioni tecnologiche nei loro processi. L’approccio frenetico nell’adozione dell’Industria 4.0 spesso risulta fallimentare, in quanto vengono a mancare una serie di interventi strutturali dettati dal Lean.
Voglio condividere con voi una tendenza che vedo in più aziende con “esperienza lean”: il cercare sempre qualche cosa di nuovo e diverso da quanto fatto fino al giorno prima.
Certe aziende sono affascinate dal metodo nuovo oppure dal metodo con il nome nuovo; sono attratte dall’approccio complesso. E se non trovano appagamento, la loro reazione è suppergiù “già fatto” oppure “già visto”. Quasi alla ricerca della formula magica che funzioni davvero nel proprio contesto e porti gli sperati risultati.
Durante progetti di lean transformation capita spesso di assistere a situazioni in cui i clienti ci mostrano quello che per loro è “essere lean” ma alla domanda “perché stai facendo tutto questo” la risposta raramente è quella che ci si aspetta.
Partiamo dal presupposto che per superare i limiti del Lean, è prima necessario comprendere a fondo le metodologie e gli strumenti che lo caratterizzano, nonché aver perlomeno intrapreso un processo di implementazione Lean nella propria azienda. Al netto di quest’osservazione, i benefici dell’industria 4.0 in un contesto Lean sono molteplici. Ciononostante, questo breve articolo si focalizza su tre macroaree fondamentali per il Lean: flessibilità, produttività e rapidità.
“The Way to Teach People” ossia “il modo per insegnare alle persone” è uno strumento adoperato nella LEAN e nella WCM all’interno dei rispettivi pilastri Education and Training o People Development.
Tale strumento è una tipica esplicitazione della cultura giapponese, votata all’identificazione della CAUSA RADICE di ciascun problema con l’obiettivo di ricerca del “bene comune”. Ciò è in netta contrapposizione con l’approccio occidentale che si focalizza spesso sulla ricerca del COLPEVOLE, esaltando al contrario la cultura del “singolo”.