QUALE STRATEGIA DEL CAMBIAMENTO

Quante volte sentiamo parlare di cambiamento? Tante, forse troppe volte in azienda e persino dai nostri politici. Ma quand’è che vediamo realmente dei cambiamenti durare nel tempo?

Scacchi

La mentalità lean ci insegna che il cambiamento volto al miglioramento continuo, è l’agente scatenante di tutti i progetti, indipendentemente dall’obbiettivo specifico e pertanto, nel ruolo di Lean Manager la missione più difficile è quella di supportare questo cambiamento.

Troppo spesso però, al termine di un progetto ci troviamo di fronte ad ottimi risultati che durano poco nel tempo o nuovi processi che vengono disattesi, creando nelle persone coinvolte scarsa convinzione nel cambiamento stesso e di conseguenza scarsa partecipazione.

Ovviamente una ricetta perfetta non esiste, ma in base alla mia esperienza una buona strategia può essere quella dei “PICCOLI GRANDI PASSI”. Cioè fare piccoli cambiamenti ma IRREVERSIBILI, in modo da fissare il cambiamento attraverso una “forzatura“ del metodo.

Porto come esempio un esperienza vissuta nell’implementazione delle 5S, dove lo stesso progetto è stato eseguito in due diverse aziende dello stesso gruppo, ma con strategie differenti:

  • AZIENDA 1
    Si è deciso di procedere in tutti i reparti in tempi brevi, ma a causa della mole di interventi e delle poche risorse, non si è fatta un’analisi accurata di ogni singola postazione e in molti casi si sono definiti degli standard scarsamente condivisi e pertanto a distanza di poco, queste discipline non vennero più rispettate.
  • AZIENDA 2
    Abbiamo proceduto in modo differente, lavorando su ogni singola postazione in modo più capillare, senza porsi nessun obbiettivo di completamento di tutte le aree in termini di tempo. In questo caso il risultato è stato molto simile in termini di cambiamento, ma estremamente robusto e durevole; tanto che a distanza di molti mesi, ciò che è stato definito è tuttora rispettato.

Di seguito rappresento graficamente in un banale ma chiaro esempio la differenza tra due tipologie di cambiamento.

Immagine Articolo Bellini

Meglio progetti piccoli con cambiamenti certi e durevoli, rispetto al grande progetto con cambiamenti che vengono poi disattesi nel tempo.

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Ha seguito un percorso professionale sempre orientato alla fabbrica ed all’industrializzazione, che lo ha portato dalla Bticino, dove ricopriva il ruolo di Product Industrialization, alla Nicotra, dove era Process Engineering Manager, alla Ziehl-Abegg Italy, come Operation Manager, fino ad approdare alla SEMATIC, dove è Industrial Development Manager.

One thought on “QUALE STRATEGIA DEL CAMBIAMENTO

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    Stefano says:

    La metodologia 5S è molto chiara in merito alla irreversibilità dei risultati ottenuti: è la quinta S (sustain).
    In altre parole se non si fanno tutte le S, dopo un po' il passo del gambero è inevitabile e fatale.
    Parlare nei casi citati di strategia del cambiamento è un po' azzardato.

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