Jidoka nell’era dell’IA: il “tocco umano” diventerà un optional?

Il concetto di jidoka, o “autonomazione”, pilastro del Toyota Production System, insegna che una macchina deve fermarsi al primo segnale di anomalia, garantendo qualità e coinvolgendo l’uomo nella soluzione dei problemi. Con l’intelligenza artificiale, questo principio evolve: i sistemi non solo rilevano errori, ma prevedono guasti, adattano processi in tempo reale e prendono decisioni autonome.

I vantaggi sono evidenti:

  • Riduzione dei tempi morti e difetti quasi azzerati.
  • Ottimizzazione dinamica impossibile con il controllo umano tradizionale.
  • Maggiore flessibilità nel rispondere a variazioni improvvise.

Ma cosa potremmo perdere?

  • Capacità critica: le competenze tecniche rischiano di atrofizzarsi se delegate completamente alle macchine;
  • Dipendenza tecnologica: chi interverrà quando un sistema che “impara da solo” fallisce senza lasciare tracce comprensibili?
  • Mancanza di trasparenza: come spiegare scelte prese da algoritmi complessi? E chi è responsabile in caso di errori gravi?
  • Rinunciare al controllo: siamo pronti a lasciare che le macchine modifichino autonomamente gli standard produttivi senza consultazione umana?

Il paradosso dell’autonomazione
L’IA potrebbe rendere il jidoka così efficiente da escludere l’uomo. Ma è davvero sostenibile? Non è che si rischia, in nome dell’efficienza, di perdere la capacità umana di intervenire, comprendere e soprattutto migliorare i processi?

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Ha lavorato per 15 anni nella multinazionale giapponese Komatsu. Dapprima occupandosi di qualità, dal Controllo Prodotto e Processo, sino a gestire lo Sviluppo del Sistema Qualità in ottica di Qualità Totale. Successivamente in ambito produttivo, ha seguito l’ottimizzazione dei processi, affiancando i “sensei” della casa madre e progressivamente assumendo la gestione dei Gruppi di Miglioramento aziendali, definendo e veicolando soluzioni tecnologiche ed organizzative al fine di ottimizzare i processi. Infine, ha concentrato il suo operato nello sviluppo della Supply Chain aziendale. A partire dal 2010, come consulente, ha guidato progetti sui temi della Lean Production in differenti settori manifatturieri, concentrandosi sull’implementazione dello ShopFloor Management, il Problem Solving e sulla comprensione del reale valore per il cliente. Attualmente, si è focalizzato sullo sviluppo organizzativo, sia in termini di eccellenza del processo, che di eccellenza nella leadership.

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