In un mondo sempre più iperconnesso, in cui ormai molte aziende si aspettano che i propri dipendenti siano reperibili e rispondano alle e-mail 24 ore su 24, 7 giorni su 7, il sonno è sempre più un importante argomento organizzativo che richiede la giusta attenzione.
Ma come è possibile? Non siamo abituati invece a vedere sopravvaluti proprio quei dipendenti che sottovalutano l’importanza del sonno? Perché portiamo ad esempio chi risponde alle mail all’una di notte?
Da anni ormai la ricerca ha dimostrato che la nostra mente quando è privata del sonno perde la capacità di esprimere giudizi accurati e noi perdiamo efficacia nel relazionarci con il mondo esterno.
Anche le nostre capacità visive e motorie di base si deteriorano quando siamo private del sonno ma non nella stessa misura di quanto questo accada alle nostre capacità mentali ed emotive e oltre le 17-19 ore di privazione di sonno gli effetti diventano paragonabili a quelli dell’alcol.
Perché questo dovrebbe essere un problema aziendale allora? Uno studio condotto su quattro grandi aziende statunitensi ha rilevato che le poche ore di sonno dei propri dipendenti costano all’azienda quasi $ 2.000 per dipendente all’anno in perdita di produttività.
Che cosa può fare la vostra organizzazione per migliorare la qualità e l’efficacia del sonno dei suoi “membri”? E come potete dare voi il buon esempio?
Un interessante lettura, che vi consiglio, per approfondire la tematica è “Perché Dormiamo?” (Matthew P. Walker, 2018)