Quando il Lean stesso è muda!

Lean: nei corsi universitari viene ormai snobbato o trattato velocemente, in alcune aziende sembra essere “una metodologia vecchia e superata” ma ne siamo tanto sicuri? Siamo più coscienti di strumenti Lean o di filosofia  e cultura Lean? Dalla mia breve esperienza mi pare di capire che soprattutto nelle PM aziende che si approcciano su questo fronte, forse non è ancora ben chiaro che i Lean tools quali per esempio il 5s, Yamazumi, Kanban, Vsm, PDCA, TPM, Smed, Heijunka, e altri ancora, non possiedono i super poteri per risolvere problematiche o situazioni scomode, e non godono di superpoteri nemmeno le persone che utilizzano tali strumenti. Nella realtà dei fatti questi tools hanno effettivamente dei grossi potenziali, consolidati ormai da anni, ma se non applicati nel modo corretto rimangono fini a se stessi perdendo il loro vero scopo. Eppure, conosco molti casi di successo che perdurano sempre più forti nel tempo, quindi cosa si sbaglia? Qual è l’ingrediente segreto o meglio la ricetta segreta?

20190919 Post blog

Prima di ogni altra cosa senza una strategia e un deployment ben definito, senza risorse e tempo per sbagliare ed imparare, senza un lavoro di team, senza una vera leadership, senza obiettivi condivisi soprattutto dal management saturo da altre priorità, o ultra specializzato nel micro-management, senza la consapevolezza e la pazienza che si passa più tempo a tamponare che a migliorare e ciò che non migliora ritorna a ruota. Aggiungendoci poi la cattiva applicazione anche delle cose più banali e potenti come il ciclo PDCA, in cui si tende subito a passare alla fase DO, perché “manca il tempo”, perché “mancano le risorse”, facendosi annebbiare mente e cervello sul vero focus ovvero che il PDCA serve per pianificare, e la fase PLAN è una delle più lunghe anche se costa tempo, risorse, lavoro di team, obiettivi condivisi e definizione delle attività chi-fa-cosa-quando.

Quindi arrivato a questo punto non saprei se affermare se l’applicazione di qualche Lean Tools forse sia di tendenza, forse ci si appelli come rimedio ad ogni male sperando nell’impossibile, sperando che un semplice copia e incolla possa far ottenere qualche risultato, magari una bella copertina agli occhi del cliente. Ma meglio essere onesti con se stessi: se si pensa di poter fare Lean senza prima aver incarnato la vera filosofia e il vero pensiero, gli strumenti servono a ben poco, si inizia, il boomerang lo si lancia ma prima o poi torna e rischia di far molto male; quindi meglio non iniziare nemmeno…

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Nicola Bassani, laureato in Ingegneria Gestionale presso l’Università di Brescia, ancor prima della conclusione degli studi ha deciso di cimentarsi nel ruolo di Lean Specialist Engineer presso un’azienda italiana leader nel settore moda con il compito di proseguire e supervisionare i lavori di Lean Transformation su un ventaglio di aspetti aziendali e in diversi plants produttivi: dall’ottimizzazione dei processi e delle attività, alla progettazione definizione e calcolo di KPI, all’informatizzazione delle operations. Avendo compreso che il miglioramento è “continuo” e “senza fine”, è attualmente impegnato nel medesimo mandato collaborando attivamente con i consulenti Staufen per l’avanzamento delle attività e di nuovi progetti.

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