Quale innovazione è necessaria per poter veramente innovare?

Sì, certamente, è un gioco di parole ma nasce da una riflessione.

I cambiamenti che stiamo vivendo in modo sempre più veloce da un quinquennio (periodo che fa pensare agli “anni cane”, per la quantità di accadimenti) pongono un tema a mio avviso rilevante: il rapidissimo invecchiare delle soluzioni tecnologiche.

Questa “obsolescenza del nuovo”, che rende le soluzioni tecnologiche superate da nuove versioni se non addirittura da rapidi cambi di paradigma, si scontra con i tempi di implementazione delle soluzioni stesse.

Un esempio banale: se passare dal vecchio ECC al nuovo SAP 4/Hana richiede (se si è molto bravi ed organizzati) un paio d’anni, immaginate cosa voglia dire per un’impresa (i cui processi sono disseminati di soluzioni tecnologiche) aggiornarle continuamente con l’ultimo prodotto dell’ultima startup o affrontare una “nuova frontiera” come apparivano ieri AI o Digital Twin.

Io sono cresciuto in un’era in cui una delle grandi sfide (che pochi hanno saputo affrontare con successo) era il “Design for..” (D4), cioè la capacità di sviluppare processi di sviluppo prodotto/servizio in grado di prevedere e risolvere tutti i problemi e le inefficienze che si sarebbero incontrate nelle fasi indicate dopo la parola “for” (D4 Manufacturing, D4 Assembly, D4 Maintenance, …).

Credo che una grande innovazione che i vendor dovranno sviluppare in ambito digitale dovrà essere la capacità di soluzioni “Designed for quick implementation”.

Like(0)Dislike(0)

avatar

Oltre 20 anni di carriera nella consulenza per aziende Europee di medie e grandi dimensioni. Numerose esperienze nei settori food&beverage, automotive e tessile dove ha sviluppato competenze di Lean Transformation, Supply Chain Management, Operation Management, TPM. Formatore ed esperto di formazione esperienziale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *