Fabbrica Ideale

Durante il Rinascimento la “città ideale” divenne una delle principali fonti di ispirazione per l’arte, l’architettura e l’urbanistica; con questa si definiva il concetto di un insediamento urbano il cui disegno urbanistico rifletteva criteri di razionalità e di impostazione scientifica , spesso accompagnati da una tensione ideale e filosofica.

Da allora il concetto è stato rielaborato e ripreso in tutta l’evoluzione architettonica ed urbanistica, almeno in linea teorica come purtroppo dimostrano gli esempi delle nostre città.

ImmaginePost20140430

La Fabbrica Ideale mutua in parte i medesimi concetti ponendo però al centro dell’attenzione anziché l’uomo il flusso produttivo.

I criteri di ergonomia e sicurezza così come la creazione di un ambiente gradevole sono ormai dei pre-requisiti per la creazione di un nuovo lay-out di fabbrica, il concetto di Fabbrica Ideale aggiunge a questo l’aspirazione ad avvicinarsi per quanto possibile alla condizione ideale in cui il prodotto fluisce con continuità e senza disturbi attraverso le fasi di trasformazione fino alla spedizione verso il cliente.

Spesso i layout di fabbrica nascono da implementazioni ed accrescimenti successivi e perdono nel tempo ogni connotazione logica dal punto di vista produttivo e logistico, altrettanto spesso la progettazione di un nuovo layout viene eseguita senza tenere conto dei principi più avanzati di gestione e controllo del flusso produttivo.

Un progetto di Fabbrica Ideale deve puntare a superare queste criticità, ripensando l’intero concetto di sistema produttivo ed il suo lay-out per raggiungere livelli di prestazioni superiore.

Nella definizione della Fabbrica Ideale è necessario innanzitutto sgombrare la mente da ogni vincolo e preconcetto dettati dalla situazione pregressa e, conoscendo il prodotto ed il processo produttivo, concepire il sistema ideale per la sua realizzazione.

Ma, non vivendo poi in un mondo ideale e conoscendo i vincoli e le limitazioni esistenti (ad esempio la pianta degli edifici o i flussi di materiale da e per l’esterno), verrà poi progettata e realizzata la Fabbrica Reale che tenderà per quanto possibile ad avvicinarsi alla Fabbrica Ideale.

Il potenziale di questo approccio è estremamente elevato se paragonato al tentativo di migliorare le prestazioni di un sistema con piccoli miglioramenti successivi ma senza una visione ideale e completa del traguardo finale a cui idealmente tendere.

 

 

Like(1)Dislike(0)

avatar

Paolo Naj dal 2008 è partner di Staufen.Italia, e supporta i clienti di Staufen nei loro progetti di trasformazione per aumentare le prestazioni aziendali utilizzando le metodologie della Lean Production. In precedenza ha lavorato 8 anni in una importante realtà industriale italiana acquisendo una profonda conoscenza dei processi aziendali e in particolare dei sistemi di assemblaggio e di tutte le attività operative a supporto di questo (sistema tecnologico, sistema logistico, programmazione). A partire dal 1997 ha intrapreso l’attività di consulenza prendendo parte a numerosi progetti sui temi della Lean Production e del TPM, sia nel settore automotive che in altri settori manufatturieri. Parallelamente ai progetti in ambito produzione ha partecipato a diversi progetti di riorganizzazione dei processi e dei sistemi per la programmazione della Produzione e dei Rifornimenti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *