Scenari Industriali

Ad inizio Giugno è stato presentato l’annuale rapporto del Centro Studi Confindustria sugli Scenari Industriali. Il titolo è eloquente: “In Italia la manifattura si restringe …

Nel documento oltre ad un ampia ed approfondita analisi degli scenari industriali mondiali ed italiani emerge come il ruolo della manifattura sia ancora centrale per il livello e la dinamica del reddito complessivo e, quindi, per le sorti economiche di un paese.

La convinzione che si potessero concentrare nei paesi occidentali solo servizi ad alto valore aggiunto e relegare la trasformazione manifatturiera ai paesi emergenti si è dimostrata errata e si è tornati a dare alla prossimità fisica della produzione ai centri decisionali dell’impresa un ruolo importante. Inoltre il decentramento della produzione comporta anche il trasferimento di una quota importante del “sapere” e la perdita di conoscenze in un determinato settore finisce per inibire la capacità innovativa anche in comparti contigui.

Un paese non può quindi pensare di abbandonare il settore manifatturiero, pena un decadimento globale della propria capacità di creare reddito.

Ma per rimanere un paese a vocazione manifatturiera bisogna competere ed eccellere. In questo ha un ruolo la parte politica per stimolare con le giuste misure la crescita economica ma hanno un ruolo sicuramente importante le imprese dove la capacità di innovare ed essere competitivi deve essere estesa all’innovazione dei processi manifatturieri con il recupero della produttività e la diminuzione del CLUP (Costo del Lavoro per Unità di Prodotto) che, per l’industria italiana, rimangono gli indicatori che più si stanno allontanando dalla media dei paesi più industrializzati.

Come consulente visito spesso aziende tedesche, e rimango sempre colpito di quanto continuino ad investire nel miglioramento dei processi e nella formazione delle persone per accrescere le loro capacità di gestione dei suddetti processi. L’aumento della produttività non è qualcosa che si raggiunge per imposizione, richiede invece un’applicazione costante ed uno sforzo congiunto di tutti gli attori operanti del sistema produttivo.

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Paolo Naj dal 2008 è partner di Staufen.Italia, e supporta i clienti di Staufen nei loro progetti di trasformazione per aumentare le prestazioni aziendali utilizzando le metodologie della Lean Production. In precedenza ha lavorato 8 anni in una importante realtà industriale italiana acquisendo una profonda conoscenza dei processi aziendali e in particolare dei sistemi di assemblaggio e di tutte le attività operative a supporto di questo (sistema tecnologico, sistema logistico, programmazione). A partire dal 1997 ha intrapreso l’attività di consulenza prendendo parte a numerosi progetti sui temi della Lean Production e del TPM, sia nel settore automotive che in altri settori manufatturieri. Parallelamente ai progetti in ambito produzione ha partecipato a diversi progetti di riorganizzazione dei processi e dei sistemi per la programmazione della Produzione e dei Rifornimenti.

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