L’errore umano, gli standard e la formazione

Quante volte nella vostra organizzazione si è verificata una deviazione causata da un errore umano e, appurato che l’attività in questione fosse normata da uno standard, avete deciso di formare nuovamente chi ha commesso l’errore?

Tolto che la formazione, oltre ad essere necessaria per soddisfare requisiti legali, è uno dei pilastri su cui si basa la validazione di processo (altresì nota come “process validation” all’interno dello Shopfloor Management®), che cosa vi garantisce che la ripetizione della formazione su chi ha commesso lo sbaglio non cagioni il medesimo errore in futuro?

La reiterazione della formazione come azione correttiva o preventiva (CaPa – Corrective action, preventive action) può forse evitare il riproporsi di un errore umano facente ad esempio capo alla disattenzione?

Normalmente la mancata comprensione delle cause che hanno generato l’errore umano ci spingono a scegliere la strada apparentemente più semplice per il suo trattamento.

Sembra quasi che dover riconsiderare uno standard (…il documento è adeguato? È attuale? È eseguibile?!?) in termini di validazione di processo od il considerare un ausilio a prova di errore umano (Poka yoke) sia una vetta irraggiungibile rispetto alla ripetizione della formazione.

Questo comporta con tutta probabilità la ripetizione dell’inesattezza da parte di chi opera e come ben sappiamo “errare humanum estperseverare autem diabolicum”!

Voi come la vedete a tal proposito? Fatecelo sapere nei commenti!

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Dimitri Viale si dedica per 10 anni all’applicazione di metodologie WCM & LEAN in azienda multinazionale del settore buiding materials, ricoprendo prima il ruolo di WCM Facilitator, successivamente di responsabile di produzione ed in seguito di coordinatore WCM nazionale e regionale, conseguendo la qualifica di istruttore avanzato ed auditore a livello mondiale. Infine promuove l’implementazione della WCM come responsabile di stabilimento. Ricopre il ruolo di responsabile di produzione nel settore farmaceutico dove continua per altri 6 anni a definire e supportare l’implementazione di programmi di miglioramento ed eccellenza di medio/lungo termine così come di interventi Quick-win in ottica LEAN. Si unisce al team Staufen Italia nel 2019 come consulente TPM. Le principali aree di competenza sono: Lean Transformation: Kaizen, Continuous Improvement, 5S, Operational Excellence, Shopfloor management, World Class Manufacturing e TPM

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